REFERENDUM
SCUOLA DELL’ INFANZIA

Avere
cura
di
tutte le bambine, di tutti i bambini.
Perché
nessun bambino resti senza una buona scuola dell’Infanzia.
Sostenere
l’impegno del Comune di Bologna per le proprie scuole
dell’Infanzia, e
con
le convenzioni, per tutte le scuole dell'Infanzia statali e
paritarie.
Questo
voteremo al Referendum. (Scelta
“B”)
Noi,
siamo uomini e donne della scuola pubblica,
abbiamo
partecipato e partecipiamo
alla
sua vita, come insegnanti, studenti, genitori degli Organi
Collegiali.
Siamo
i primi a volerne affermare le ragioni ed il compito costituzionale,
a comprenderne
le
difficoltà e il disagio.
La
scuola pubblica deve essere la prima cura di una società moderna e
civile.
Bisogna
a questo proposito considerare nel concreto
la realtà della nostra città.
Nessuno
può negare obiettivamente il grande impegno per la scuola pubblica
dell’Infanzia
del
Comune di Bologna, che, in condizioni di bilancio e di possibilità
di spesa sempre più
difficile,
ha speso nell'anno 2012 oltre 36 milioni Euro per mantenere un numero
di proprie istituzioni che è fra i più alti in Italia. Ad esso si
accompagna, si aggiunge, non si sostituisce, con le convenzioni, il
sostegno e la qualificazione sia delle scuole per l’infanzia dello
Stato sia di quelle paritarie (1 milione di Euro) che già la legge
considera appartenenti al sistema pubblico. .
Non
sono soldi dati a pioggia ma secondo standard, più articolati e
definiti di quelli richiesti dalla Legge di parità, che promuovono
il miglioramento costante delle scuole beneficiarie. Non sono soldi
sottratti alle scuole comunali ma investimenti necessari per
mantenere,
e a livelli di qualità adeguati, com’è necessario, una
offerta più vasta, altrimenti impossibile.
L’aggiornamento
dei criteri di assegnazione dei finanziamenti, fatto quest’anno dal
Comune,
ha ulteriormente accentuato il loro carattere di sostegno dato solo a
chi si
impegna
a garantisce qualità e apertura a tutta l’utenza, senza
discriminazione di censo,
religiosa
o fisica. Il Referendum che si terrà a Bologna il 26 maggio chiede
di abolire
l’intervento
del Comune di Bologna, con lo strumento delle convenzioni, nei
confronti delle
scuole
paritarie per l’infanzia.
Ma
chiudere le convenzioni si rivela, ad una analisi di merito, una
indicazione sbagliata
che
indebolirebbe la scuola bolognese.
Determinare
una crisi delle scuole paritarie, la chiusura di alcune e l’aumento
delle rette in
altre,
non solo non consentirebbe, in parallelo, un aumento equivalente
dell’offerta
comunale
, ma a null’altro servirebbe che aumentare le liste d’attesa che
già si sono
determinate.
Questa
scelta contrasterebbe non solo con leggi nazionali ma con una
politica , a Bologna
ed
in Emilia-Romagna ultratrentennale per il diritto allo studio che ha
visto sempre
sostenuti
i percorsi scolastici di tutti i bambini dai 3 ai 6 anni.
Voteremo
quindi respingendo l’opzione che tutte le risorse del Comune vadano
esclusivamente
alle proprie scuole o a quelle dello Stato.
E’
lo Stato il grande assente a Bologna.
Non ha più alcuna giustificazione, da
parte
dello Stato, confidare in larghissima misura sulla copertura del
fabbisogno di scuole
da
parte del Comune, procedendo, contemporaneamente a tagliare fondi e
ad impedire
spese
dell’Ente Locale.
Occorre
che sia spezzata questa spirale negativa che mette in forse quanto
nella nostra
città
è stato raggiunto da decenni: la piena frequenza del 100% delle
bambine e dei
bambini
di una buona scuola, con standard educativi certi e controllati.
E’
urgente un
maggior
intervento, o diretto o finanziario, dello Stato nella scuola
dell’Infanzia a Bologna.
E’
questo l’obiettivo che tutte le cittadine ed i cittadini di Bologna
devono
chiedere,
con partecipazione e mobilitazione democratica.
E’
invece fuorviante, un vero errore, indicare nel rapporto fra
l’investimento
pubblico
comunale e le scuole paritarie il problema della scuola bolognese.
Diffondere
l'idea che le risorse del Comune sarebbero sufficienti, se
diversamente
orientate,
a coprire l'intera utenza “pubblica”, significa indebolire la
battaglia,
necessaria,
per ottenere che, subito, torni ad essere garantita, per tutti, la
scuola
dell'Infanzia.
Vogliamo
promuovere fra i cittadini una vasta serie di iniziative di dibattito
e confronto, di dialogo e di indicazione di voto.
Il
Referendum chiama alla partecipazione, perché sia reale e positiva
deve diventare
occasione
di corretta informazione e di vera conoscenza del punto in
discussione e dei
nodi
critici effettivi che sono nella vita delle nostre scuole. In questo
senso va il nostro
impegno.
Giovanni
Sedioli,
Angela
Amadori,
Anna Armone,
Anna Armone,
Vittorio
Biagini,
Giovanna Cantoni De Sabbata
Giovanna Cantoni De Sabbata
Cristina
Casali,
Gabriele Chessa,
Gabriele Chessa,
Valentina
Costa,
Laura Dall'Olio,
Laura Dall'Olio,
Cristina
Donà,
Nicoletta
Donati,
Rolando
Dondarini,
Rosanna
Facchini,
Fabrizio
Festa,
Franco
Frabboni,
Roberto
Franchi,
Salvatore
Grillo,
Luigi
Guerra,
Cristina
Maraldi,
Massimo
Meliconi,
Maurizia
Migliori,
Tullia
Moretto,
Giuseppe
Muscarnera,
Rita Nannini,
Pietro Nigro,
Rita Nannini,
Pietro Nigro,
Stefania
Pappalardo,
Giuseppe
Pedrielli,
Maddalena
Petroni,
Maria
Luisa Quintabà,
Cinzia
Quirini,
Paolo
Rebaudengo,
Filippo
Romeo,
Marcello
Rossi,
Luciano
Russo,
Annamaria
Savarese,
Antonio
Biagio Salvati,
Giovanni
Schiavone,
Jessy
Simonini,
Paolo
Staffiere,
Annachiara
Strappazzon,
Laura
Villani,
Rossella Viola,
Rossella Viola,
Annalisa
Tugnoli,
Angelo
Zannarini,
Liliana
Zucchini
Questo
documento è firmato da insegnanti, docenti universitari, tecnici e
collaboratori, genitori e studenti di scuole pubbliche, promosse
dallo Stato o dagli EE.LL, e intende sia svolgere la sua iniziativa
in particolare in questi “mondi” sia rivolgersi a tutti i
cittadini di Bologna in collaborazione con tutti gli altri comitati e
appelli che condividono la “scelta B”.
Hanno
dichiarato la condivisione dei contenuti che proponiamo personalità
bolognesi anche di mondi diversi dallo specifico scolastico, fra
questi:
Andrea Biondi, Francesco Errani, Elisabetta D'Alessandro, Anna Del Mugnaio, Roberto
Gamberini, Marco Guerra, Roberto Generali, Carla Manferrari, Roberto Mignani, Davide Pierinelli, Bruno Pizzica, Alberto Alberani, Gian
Primo Mingozzi.
Hanno
dichiarato il loro adesione anche Ivana Summa e Paola De Donato
firmatarie del Manifesto promosso dal Prof. Zamagni e hanno inviato lettere di condivisione: Zelinda Davolio, Laura Dall'Olio, Danilo Mason, Elena Riganti.
Per
sottoscrivere, aderire, dialogare :
averecuradituttiibambini@gmail.com
UN
VOTO “B”,
COME
“BAMBINE E BAMBINI”
www.referendumvotab.blogspot.it