mercoledì 3 aprile 2013

REFERENDUM, Votiamo "B" come bambine e bambini



REFERENDUM 
               SCUOLA DELL’ INFANZIA




Avere cura
di tutte le bambine, di tutti i bambini.
Perché nessun bambino resti senza una buona scuola dell’Infanzia.
Sostenere l’impegno del Comune di Bologna per le proprie scuole dell’Infanzia, e
con le convenzioni, per tutte le scuole dell'Infanzia statali e paritarie.
Questo voteremo al Referendum. (Scelta “B”)



Noi, siamo uomini e donne della scuola pubblica, abbiamo partecipato e partecipiamo
alla sua vita, come insegnanti, studenti, genitori degli Organi Collegiali.
Siamo i primi a volerne affermare le ragioni ed il compito costituzionale, a comprenderne
le difficoltà e il disagio.
La scuola pubblica deve essere la prima cura di una società moderna e civile.
Bisogna a questo proposito considerare nel concreto la realtà della nostra città.
Nessuno può negare obiettivamente il grande impegno per la scuola pubblica dell’Infanzia
del Comune di Bologna, che, in condizioni di bilancio e di possibilità di spesa sempre più
difficile, ha speso nell'anno 2012 oltre 36 milioni Euro per mantenere un numero di proprie istituzioni che è fra i più alti in Italia. Ad esso si accompagna, si aggiunge, non si sostituisce, con le convenzioni, il sostegno e la qualificazione sia delle scuole per l’infanzia dello Stato sia di quelle paritarie (1 milione di Euro) che già la legge considera appartenenti al sistema pubblico. .
Non sono soldi dati a pioggia ma secondo standard, più articolati e definiti di quelli richiesti dalla Legge di parità, che promuovono il miglioramento costante delle scuole beneficiarie. Non sono soldi sottratti alle scuole comunali ma investimenti necessari per mantenere, e a livelli di qualità adeguati, com’è necessario, una offerta più vasta, altrimenti impossibile.
L’aggiornamento dei criteri di assegnazione dei finanziamenti, fatto quest’anno dal
Comune, ha ulteriormente accentuato il loro carattere di sostegno dato solo a chi si
impegna a garantisce qualità e apertura a tutta l’utenza, senza discriminazione di censo,
religiosa o fisica. Il Referendum che si terrà a Bologna il 26 maggio chiede di abolire
l’intervento del Comune di Bologna, con lo strumento delle convenzioni, nei confronti delle
scuole paritarie per l’infanzia.
Ma chiudere le convenzioni si rivela, ad una analisi di merito, una indicazione sbagliata
che indebolirebbe la scuola bolognese.




Determinare una crisi delle scuole paritarie, la chiusura di alcune e l’aumento delle rette in
altre, non solo non consentirebbe, in parallelo, un aumento equivalente dell’offerta
comunale , ma a null’altro servirebbe che aumentare le liste d’attesa che già si sono
determinate.
Questa scelta contrasterebbe non solo con leggi nazionali ma con una politica , a Bologna
ed in Emilia-Romagna ultratrentennale per il diritto allo studio che ha visto sempre
sostenuti i percorsi scolastici di tutti i bambini dai 3 ai 6 anni.
Voteremo quindi respingendo l’opzione che tutte le risorse del Comune vadano
esclusivamente alle proprie scuole o a quelle dello Stato.
E’ lo Stato il grande assente a Bologna. Non ha più alcuna giustificazione, da
parte dello Stato, confidare in larghissima misura sulla copertura del fabbisogno di scuole
da parte del Comune, procedendo, contemporaneamente a tagliare fondi e ad impedire
spese dell’Ente Locale.
Occorre che sia spezzata questa spirale negativa che mette in forse quanto nella nostra
città è stato raggiunto da decenni: la piena frequenza del 100% delle bambine e dei
bambini di una buona scuola, con standard educativi certi e controllati. E’ urgente un
maggior intervento, o diretto o finanziario, dello Stato nella scuola dell’Infanzia a Bologna.
E’ questo l’obiettivo che tutte le cittadine ed i cittadini di Bologna devono
chiedere, con partecipazione e mobilitazione democratica.
E’ invece fuorviante, un vero errore, indicare nel rapporto fra l’investimento
pubblico comunale e le scuole paritarie il problema della scuola bolognese.
Diffondere l'idea che le risorse del Comune sarebbero sufficienti, se diversamente
orientate, a coprire l'intera utenza “pubblica”, significa indebolire la battaglia,
necessaria, per ottenere che, subito, torni ad essere garantita, per tutti, la scuola
dell'Infanzia.


Vogliamo promuovere fra i cittadini una vasta serie di iniziative di dibattito e confronto, di dialogo e di indicazione di voto.
Il Referendum chiama alla partecipazione, perché sia reale e positiva deve diventare
occasione di corretta informazione e di vera conoscenza del punto in discussione e dei
nodi critici effettivi che sono nella vita delle nostre scuole. In questo senso va il nostro
impegno.


Giovanni Sedioli,
Angela Amadori, 
Anna Armone, 
Vittorio Biagini,
Giovanna Cantoni De Sabbata
Cristina Casali,
Gabriele Chessa,
Valentina Costa,
Laura Dall'Olio,
Cristina Donà,
Nicoletta Donati,
Rolando Dondarini,
Rosanna Facchini,
Fabrizio Festa,
Franco Frabboni,
Roberto Franchi,
Salvatore Grillo,
Luigi Guerra,
Cristina Maraldi,
Massimo Meliconi,
Maurizia Migliori,
Tullia Moretto,
Giuseppe Muscarnera,
Rita Nannini,
Pietro Nigro,
Stefania Pappalardo,
Giuseppe Pedrielli,
Maddalena Petroni,
Maria Luisa Quintabà,
Cinzia Quirini,
Paolo Rebaudengo,
Filippo Romeo,
Marcello Rossi,
Luciano Russo,
Annamaria Savarese,
Antonio Biagio Salvati,
Giovanni Schiavone,
Jessy Simonini,
Paolo Staffiere,
Annachiara Strappazzon,
Laura Villani,
Rossella Viola,
Annalisa Tugnoli,
Angelo Zannarini,
Liliana Zucchini


Questo documento è firmato da insegnanti, docenti universitari, tecnici e collaboratori, genitori e studenti di scuole pubbliche, promosse dallo Stato o dagli EE.LL, e intende sia svolgere la sua iniziativa in particolare in questi “mondi” sia rivolgersi a tutti i cittadini di Bologna in collaborazione con tutti gli altri comitati e appelli che condividono la “scelta B”.

Hanno dichiarato la condivisione dei contenuti che proponiamo personalità bolognesi anche di mondi diversi dallo specifico scolastico, fra questi:

Andrea Biondi, Francesco Errani, Elisabetta D'Alessandro, Anna Del Mugnaio, Roberto Gamberini, Marco Guerra, Roberto Generali, Carla Manferrari, Roberto Mignani, Davide Pierinelli, Bruno Pizzica, Alberto Alberani, Gian Primo Mingozzi.

Hanno dichiarato il loro adesione anche Ivana Summa e Paola De Donato firmatarie del Manifesto promosso dal Prof. Zamagni e hanno inviato lettere di condivisione: Zelinda Davolio, Laura Dall'Olio, Danilo Mason, Elena Riganti.





Per sottoscrivere, aderire, dialogare : averecuradituttiibambini@gmail.com




UN VOTO “B”,
COME “BAMBINE E BAMBINI”


www.referendumvotab.blogspot.it